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Apr 01, 2023

Le piante hanno un orologio biologico proprio come gli esseri umani

Ginevra, Svizzera - Le piante possiedono un orologio biologico interno simile a quello umano, che determina quando i loro semi dovrebbero germogliare: un fattore critico per la loro sopravvivenza, mostra una nuova ricerca. Il "termometro" interno delle piante consente loro di rimanere in uno stato dormiente se la temperatura è troppo alta, dicono gli scienziati.

Questi risultati hanno implicazioni significative per il cambiamento climatico, soprattutto considerando la necessità prevista di nutrire quasi 10 miliardi di persone entro il 2050.

"Si prevede che questa caratteristica avrà un impatto sulla distribuzione delle specie e sull'agricoltura vegetale e questo impatto sarà maggiore con l'aumento delle temperature in tutto il mondo", afferma il professor Luis Lopez-Molina dell'Università di Ginevra in Svizzera (UNIGE), coautore dello studio. in un comunicato stampa.

Lo studio fornisce nuove informazioni su come il clima influenza la crescita delle piante e potrebbe potenzialmente mitigare il cambiamento climatico ottimizzando la produzione di frutta e verdura.

I semi, appena formati, sono dormienti. Mentre alcune specie si risvegliano in pochi giorni, altre richiedono mesi. Scegliere il momento giusto per germinare è fondamentale per la loro sopravvivenza, poiché una differenza di temperatura di appena 1,8-3,6°F può influenzare in modo significativo il risultato.

I ricercatori hanno basato le loro scoperte su esperimenti condotti su Arabidopsis thaliana, un membro della famiglia dei cavoli, noto anche come crescione. Questa pianta, che porta fiori bianchi e cresce circa otto pollici di altezza, contiene una proteina chiamata fitocromo B che agisce come un freno allo sviluppo.

Gli scienziati hanno sezionato i semi per separare l’embrione dall’endosperma, il tessuto nutriente che regola anche la germinazione. Hanno scoperto che gli embrioni privati ​​del loro endosperma non potevano arrestare la crescita a temperature eccessive, portandoli alla morte.

"Abbiamo scoperto che la termoinibizione nell'Arabidopsis non è controllata autonomamente dall'embrione ma implementata dall'endosperma, rivelando una nuova funzione essenziale per questo tessuto", afferma il primo autore, la dott.ssa Urszula Piskurewicz. "In altre parole, in assenza di endosperma, l'embrione all'interno del seme non percepirebbe che le temperature sono troppo elevate e inizierebbe la germinazione, cosa che sarebbe fatale."

Questa scoperta evidenzia ancora un altro esempio di come le variazioni climatiche possano avere un impatto sulla biologia delle piante, influenzando fattori come la germinazione e la fioritura.

I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Mark Waghorn, scrittore del South West News Service, ha contribuito a questo rapporto.

Circa l'autore

Study Finds si propone di trovare nuove ricerche che parlino al pubblico di massa, senza tutto il gergo scientifico. Study Finds scrive e pubblica articoli dal 2016.

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